
DI COSA SI TRATTA
L’avviso finanzia interventi di formazione destinati a rafforzare le competenze di lavoratori, imprenditori e i liberi professionisti con l’obiettivo di migliorare la competitività delle imprese e l’occupabilità dei lavoratori, in considerazione delle innovazioni tecnologiche e delle trasformazioni in atto nei processi produttivi e strutturali. Per i dipendenti che hanno sospeso l’attività lavorativa a causa dell’emergenza COVID 19 assume valore di politica attiva.
IN CHE MODO
Attraverso la concessione di voucher aziendali per la fruizione di corsi di formazione continua su diverse tematiche professionali.
I corsi possono essere svolti in presenza o in modalità Formazione a Distanza (FAD).
Per ogni lavoratore si può ottenere un voucher con un valore massimo di 2.000,00 € per la partecipazione ad uno o più corsi.
Ogni impresa ha a disposizione un valore annuo di 50.000 €.
CHI PUÒ PARTECIPARE
Aziende aventi una sede produttiva in Regione Lombardia, rientranti nelle seguenti categorie:
- Iscritte alla CCIAA
- Imprese familiari
- Enti del terzo settore che svolgono attività economica
- Associazioni e fondazioni con personalità giuridica
- Titolari e soci di grandi e MPMI con sede legale in Lombardia
- Lavoratori autonomi e liberi professionisti con domicilio fiscale in Lombardia
ITER DI PARTECIPAZIONE
La domanda di finanziamento all’Avviso deve essere presentata dall’Impresa secondo una modalità telematica per mezzo del Sistema Informativo Bandi on line. Per ulteriori informazioni contattare Anna Costantino:
Tel .ufficio 0364-590932
Cell. 331-7278420
LE NOSTRE AZIONI FORMATIVE
Nell’ambito dell’Avviso di cui sopra, abbiamo proposto in Regione e possiamo iniziare ad organizzare i seguenti corsi:
- Il controllo qualità in saldatura
- Tecniche di allestimento e disallestimento del cantiere stradale
- Tecniche di disinfestazione di ambienti chiusi e spazi aperti
- La redazione degli atti amministrativi nelle gare di appalto
- La gestione amministrativa dei flussi finanziari: gestire la liquidità di breve periodo
- Organizzare e gestire il servizio ai clienti
- La gestione della compliance in azienda: progettare, applicare e migliorare il Compliance Management System
- Tecniche per effettuare audit sui fornitori: concordare le specifiche tecniche, misurare le prestazioni
- I compiti del responsabile gestione qualità
- Principi di business process reengineering: configurare il sistema di qualità aziendale
- Tecnico del monitoraggio e audit ambientale
- Teoria e pratica per la messa a punto dei sistemi di comando e controllo degli impianti
- Coordinare team di lavoro applicando strumenti e metodologie dello smart working
TITOLO | ORE |
IL CONTROLLO QUALITÀ IN SALDATURA | 16 |
Il corso si rivolge ad operatori del settore edile, manifatturiero e legati all’installazione di impianti, manufatti e strutture metalliche. Questi settori, soprattutto per quanto riguarda la certificazione delle strutture, negli ultimi anni sono stati interessati da aggiornamenti della normativa vigente che hanno interessato i criteri da rispettare per poter considerare un’opera eseguita in modo conforme. Il corso di concentra in particolare sulla saldatura, processo notoriamente complesso, dove devono essere presi in considerazione più aspetti, dalla preparazione delle superfici alla temperatura di esecuzione, alla tecnica per eseguire le passate, fino alla tenuta sotto controllo di materiali di base e di consumo e alla definizione dei controlli non distruttivi da eseguire sul materiale saldato. Dato che le principali difettosità in una saldatura possono essere legate ad errori compiuti nelle diverse fasi, l’itinerario didattico illustra quali sono i metodi per la preparazione delle superfici, per la giunzione dei lembi, i controlli da eseguire prima, durante e dopo la saldatura, i limiti di tolleranza e accettabilità, analizzando, anche con casi pratici, le conseguenze in termini, anche economici, degli errori di saldatura. Il corso si prefigge inoltre l’obiettivo di insegnare agli operatori a leggere i disegni meccanici e i simboli indicati dalle norme, oltre che compilare correttamente la documentazione tecnica, sia quella che deve essere predisposta per monitorare le diverse fasi di lavoro, sia quella che deve essere compilata e consegnata al cliente finale | |
TECNICHE DI ALLESTIMENTO E DI ALLESTIMENTO DEL CANTIERE STRADALE | 16 |
La sicurezza del traffico stradale è un fattore sempre più strategico, che coinvolge sia gli operatori che gli utenti della strada. Il Legislatore ha definito uno specifico schema di certificazione del sistema di gestione per la sicurezza del traffico stradale, la norma UNI ISO 39001, che specifica i requisiti da rispettare per ridurre le morti e le lesioni gravi a seguito di incidente stradale. Il corretto allestimento dei cantieri stradali, che comprende la definizione anche delle modalità di accesso e di abbandono del cantiere, è l’elemento principale che garantisce la prevenzione di incidenti e investimenti dei cantieri, spesso con conseguenze purtroppo mortali. Per tale motivo, gli interventi da effettuare sulle strade devono essere ben progettati e dettagliatamente programmati al fine di fornire indicazioni precise e puntuali su come realizzare un cantiere sicuro sia per gli addetti alle lavorazioni, sia per i pedoni ed i guidatori in transito. Da tutto ciò emerge l’esigenza delle aziende del settore di operatori con una professionalità adeguata e la capacità di arrecare il minor disagio possibile alla cittadinanza. Il corso intende trasmettere competenze tecniche all’operatore dei lavori stradali che svolge il suo lavoro su aree destinate alla circolazione o alla sosta di veicoli e al transito di pedoni, in zone urbane o extraurbane.L’itinerario didattico si focalizza con puntualità sui possibili rischi sondando dettagliatamente gli aspetti organizzativi e programmatici, oltre che la disciplina della circolazione stradale e le norme tecniche di sicurezza, che stanno alla base delle procedure di allestimento e disallestimento del cantiere stradale in un’ottica di prevenzione dai rischi. | |
TECNICHE DI DISINFESTAZIONE DI AMBIENTI CHIUSI E SPAZI APERTI | 24 |
La recente emergenza sanitaria ha messo in luce quanto sia attuale uno degli obblighi imposti a tutti i datori di lavoro: garantire ai lavoratori di operare in ambienti salubri, dove sia definito un piano di manutenzione e pulizia per garantirne la conformità alle norme igienico-sanitarie. Nell’Allegato IV del D.Lgs. 81/08 è prevista la pulizia, la manutenzione e la sanificazione degli ambienti dove può presentarsi un rischio biologico (impianti di condizionamento, docce, spogliatoi, mense); l’incuria e l’inosservanza di quest’obbligo può configurarsi come un reato penale per il datore di lavoro, oltre che aggravare il rischio di trovarsi con problemi consistenti, dato che molti parassiti e animali infestanti veicolano malattie serie (es. battere della legionella). Non meno importante è il problema di immagine, specie per le aziende dei settori alimentare, sanitario o legati alla cura della persona (parrucchieri, estetisti), ma non solo. Dover procedere a una disinfestazione e a una disinfezione, cioè ad un’operazione di distruzione di parassiti dannosi o invadenti è molto frequente. Le aziende di fronte a un problema di infestazione si rivolgono a ditte specializzate che – dopo aver effettuato un attento monitoraggio per capire quali siano gli agenti patogeni e le zone infestate – iniziano gli interventi con prodotti naturali o chimici a seconda dell’agente infestante. Tutto ciò però non è sufficiente. È importante che il personale preposto alla verifica della corretta applicazione dei protocolli aziendali sia consapevole delle azioni da intraprendere per garantire il controllo quotidiano di quanto messo in atto (es. integrità delle trappole), oltre che la verifica della corretta attuazione del piano di pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro. Dati i costi in termini di tempo e denaro, le organizzazioni preferiscono impedire il verificarsi di infestazioni di qualunque tipo, predisponendo un piano di controllo/prevenzione attuato da personale interno adeguatamente formato. Il corso ha lo scopo di formare il personale aziendale addetto ai controlli preventivi e al monitoraggio degli ambienti di lavoro, il cui ruolo è formalizzato nel mansionario aziendale, nel protocollo HACCP o nel DVR, in merito alle caratteristiche biologiche degli infestanti, a quelle chimiche dei prodotti utilizzati, alle tecniche e attrezzature per la disinfestazione. | |
LA REDAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI NELLE GARE D’APPALTO | 32 |
Il mercato degli appalti pubblici e privati in tutte le sue articolazioni commerciali e territoriali, rappresenta per le imprese lombarde un’importante opportunità di incremento del fatturato sia per quelle che partecipano direttamente a gare per forniture, lavori o servizi, sia per quelle che operano nell’ambito del subappalto e della subfornitura. Nel 2019 in Italia solo gli enti pubblici hanno assegnato più di 140.000 contratti (non considerando gli affidamenti diretti sotto i 40.000 €) per un giro di affari di oltre 140 miliardi di €. Un numero crescente di imprese inoltre guarda con interesse ai mercati esteri, sia al segmento rappresentato dalle istituzioni internazionali (per es. Nazioni Unite) sia ai tender banditi nei Paesi dell’UE, che pubblicano quotidianamente bandi largamente alla portata delle PMI italiane. L’accesso a bandi e gare pubbliche è stato facilitato anche dalla direttiva comunitaria che ha introdotto, da ottobre 2018, l’obbligo di abbandono della modalità di comunicazione cartacea tra stazioni appaltanti e imprese, al fine di accrescere attraverso la modalità on-line, l’efficacia e la trasparenza delle procedure di appalto. In Lombardia tale modalità innovativa è attuata già dal 2011 con diversi anni di anticipo. Tuttavia per gli operatori economici la partecipazione alle procedure d’appalto è sempre complessa e piena di insidie. Dopo le già complesse fasi dell’individuazione del bando a cui partecipare e della valutazione di fattibilità, anche la predisposizione dei documenti di gara può essere un aspetto molto ostico: il primo controllo che la stazione appaltante effettua è proprio sulla conformità dei documenti di gara. È in questo contesto che si legge il bisogno formativo delle imprese che necessitano di personale interno in grado di supportare l’iter di gestione degli appalti, con particolare riferimento alla predisposizione degli atti amministrativi e al reperimento di tutta la documentazione necessaria per partecipare alla gara. Il corso, di taglio pratico, fornisce quegli strumenti operativi utili a: comprendere tutti i documenti della domanda pubblica (non solo il bando, ma anche disciplinare e capitolato d’appalto); utilizzare i modelli delle dichiarazioni proposte dalle diverse stazioni appaltanti, controllando ogni contenuto esposto; verificare il pagamento del contributo Anac; verificare contenuti e forma di eventuali contratti di avvalimento; indicare correttamente nell’ambito dell’offerta economica gli oneri di sicurezza e/o del costo della manodopera; sigillare correttamente il plico di gara indicando gli elementi essenziali per individuare il concorrente. | |
LA GESTIONE AMMINISTRATIVA DEI FLUSSI FINANZIARI: gestire la liquidità di breve periodo | 32 |
L’area amministrativa in generale è tra le più sensibili ai cambiamenti e all’evoluzione delle imprese ed è strategica soprattutto per quelle che operano in settori molto dinamici o che lavorano su commessa. In particolare assume importanza rilevante tutto quanto concerne il cash flow (differenza tra entrate e uscite rispetto a un dato periodo o un progetto), quindi la corretta gestione della liquidità e della pianificazione finanziaria ai fini dello sviluppo dell’impresa e della sostenibilità dei suoi progetti strategici. Teniamo presente che le banche continuano a ridurre il flusso di capitali da destinare alle PMI, inoltre in Italia, la maggior dipendenza delle PMI al credito, ha di fatto acuito gli effetti della crisi di liquidità, trasformando in molti casi una crisi finanziaria in una crisi di squilibrio patologico e fallimento delle PMI. In questo scenario, il calcolo del cash flow in combinazione con il monitoraggio costante dei flussi di cassa dell’impresa rappresenta la formula vincente per una gestione efficace della tesoreria ed è utile per ottenere fiducia dalle banche e dai fornitori, poiché simboleggia un certo controllo sulla propria attività. Il calcolo del flusso di cassa è infatti un modo per rilevare le disponibilità effettive dell’azienda, dando la possibilità di fronteggiare imprevisti o di pianificare coerentemente il futuro dei progetti.Il corso fornisce le tecniche e gli strumenti utili a migliorare la gestione della tesoreria aziendale che deve essere fondata su previsioni affidabili, che consentono con adeguato anticipo di programmare le entrate e le uscite al fine di minimizzare le inefficienze e ottimizzare il ricorso al credito. Dal punto di vista pratico operativo quanto sopra soddisfa pienamente il forte bisogno delle aziende di competenze interne in grado di: registrare i movimenti monetari prodotti dalla gestione, effettuare la pianificazione dei rischi finanziari, stimare i bisogni di liquidità nei vari momenti dell’anno e gestire i flussi di cassa, produrre il piano finanziario periodico, valutare le operazioni di approvvigionamento, rilevare l’eccedenza di cassa nelle diverse unità operative ed elaborare quindi proposte di impiego, gestire le relazioni con le banche. | |
ORGANIZZARE E GESTIRE IL SERVIZIO AI CLIENTI | 30 |
L’internazionalizzazione dei mercati e l’avvento di nuovi strumenti per effettuare gli acquisti (Internet, Servizi a domicilio, App, etc) ha comportato la necessità, per le aziende, di sviluppare il proprio customer care, per poter fidelizzare i clienti. Non è più sufficiente offrire un buon prodotto/servizio, è indispensabile riuscire a creare una relazione con il cliente, che deve sentirsi parte attiva di un processo che lo vede protagonista. Uno dei sistemi più efficaci per poter crescere la conoscenza organizzativa è la misurazione della Customer Satisfaction; essere consapevoli dei propri punti di forza e dei propri margini di miglioramento permette alle aziende di focalizzare le azioni strategiche in modo efficace, oltre che di valutarne tempestivamente l’impatto. Affidare il servizio di Customer Care a personale qualificato è una necessità per ogni azienda che desideri creare un rapporto di lungo periodo con il consumatore e assicurarsi la possibilità che non solo acquisti nuovamente, ma consigli l’acquisto ai propri conoscenti, attivando quel processo di passaparola al quale ogni azienda dovrebbe puntare. Il corso è rivolto a coloro che in azienda si occupano dell’assistenza al Cliente, gestendo ogni sua esigenza, dalla semplice richiesta di informazioni, a quella di chiarimenti piuttosto che reclami, e mettendo in campo abilità di intermediazione e strategie comunicative efficaci. L’itinerario didattico fornisce strumenti pratici e di immediato utilizzo per organizzare al meglio il servizio clienti, e approfondisce le tecniche operative utili a coloro che devono raccogliere, comprendere e interpretare il giudizio del cliente sull’operato della sua organizzazione, attraverso la predisposizione di strumenti idonei di indagine e la rilevazione dei dati di soddisfazione del cliente-utente. | |
LA GESTIONE DELLA COMPLIANCE IN AZIENDA: progettare, applicare e migliorare il Compliance Management System | 40 |
Il corso in esame ha l’obiettivo di trasmettere competenze specifiche dell’Esperto di Compliance normativa e regolamentare: una funzione divenuta strategica per la competitività delle imprese. L’esperto di Compliance è colui che cura e consolida l’immagine aziendale dal punto di vista della correttezza delle procedure e del rispetto delle norme, al fine di non incorrere in sanzioni che potrebbero danneggiare la reputazione dell’azienda nei confronti dei clienti, dei partner e di tutti gli stakeholders.Oggi il complicarsi degli adempimenti a carico delle aziende unite agli accordi di comportamento interni che esse si impongono senza che siano legalmente obbligatori, fa emergere il bisogno di un approccio di governance unificata, di un’apposita funzione interna (o esterna) dedicata alla gestione del rischio Compliance, indipendentemente dal settore e dalla dimensione. Dalla sicurezza sul lavoro all’antiriciclaggio, dai reati ambientali alla cyber security, dalla privacy alla responsabilità amministrativa, il raggio d’azione – della verifica sulla conformità a leggi e regolamenti in un’azienda – è molto ampio.Un trend che pone i professionisti della Compliance tra le figure più richieste sul mercato. Secondo gli operatori del settore, il fabbisogno di questi profili è destinato a crescere in modo esponenziale con la piena operatività del nuovo Codice della crisi d’impresa (D.LGS 14/2019, entrerà in pieno vigore a settembre 2020), che incrementerà il fabbisogno di figure specializzate nel controllo normativo e operativo. L’attualità della proposta formativa è intrinseca nelle capacità operative che si intendono trasmettere con il percorso didattico:
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TECNICHE PER EFFETTUARE AUDIT SUI FORNITORI: concordare le specifiche tecniche, misurare le prestazioni | 40 |
L’itinerario didattico fornisce strumenti pratici e di immediato utilizzo per gestire al meglio la verifica dei fornitori e approfondisce tecniche operative utili a coloro che devono saper misurare le performance dei fornitori basandosi su parametri oggettivi e/o definiti nel sistema di gestione dell’azienda di appartenenza, garantire la compliance documentale, condurre audit quando necessario, registrare le risultanze degli audit e le eventuali non conformità. Si tratta di competenze di cui ogni azienda necessita al proprio interno, poiché l’efficace controllo della qualità dei fornitori – attraverso il monitoraggio dei loro processi e la definizione di parametri di misurazione delle loro performance – consente di controllare i costi, guidare l’eccellenza del servizio e limitare i rischi, ottenendo un maggiore valore dai fornitori stessi per tutta la durata del rapporto contrattuale. L’esigenza di controllo dei fornitori inoltre è espressamente indicata nei principali schemi di certificazione: ISO 9001 (qualità), ISO 14001 (ambiente) e ISO 45001 (sicurezza). Negli ultimi anni l’area approvvigionamenti ha visto crescere la propria importanza per controllare alcuni pilastri della competitività aziendale, come: la qualità intrinseca del prodotto, il suo prezzo/costo ed il livello di servizio erogato (Stabilini, 2005). Per quanto sopra indicato sono in costante e progressivo aumento le richieste di figure professionali che si occupino di curare il processo di verifica della qualità dei fornitori. | |
I COMPITI DEL RESPONSABILE GESTIONE QUALITÀ | 40 |
Il corso in esame ha l’obiettivo di trasmettere competenze specifiche del responsabile gestione qualità che in azienda svolge il ruolo decisivo di garante di tutti i processi, interni ed esterni finalizzati alla qualità.Nel complicato scenario economico degli ultimi anni caratterizzato da instabilità e complessità, gli ingredienti principali per differenziarsi e creare vantaggio competitivo sono dinamicità e innovazione, e le aziende di ogni settore e dimensione hanno dovuto affrontare non poche sfide per continuare a competere. In questo contesto la certificazione di qualità è divenuta a ragione un vero e proprio fattore di successo per sostenere la crescita delle organizzazioni. Adottare e applicare un sistema di gestione per la qualità che non si traduca in meri adempimenti burocratici è infatti una delle leve strategiche che trasforma la certificazione nell’elemento guida da seguire per percorrere la strada della competitività sul mercato, consentendo alle aziende di creare valore crescente per le parti interessate e ottenere quindi un successo durevole sul piano competitivo. Successo che – secondo i dettami della norma – può essere conseguito e mantenuto attraverso la capacità di soddisfare, nel lungo periodo e in modo bilanciato, le esigenze e le aspettative dei clienti e delle altre parti interessate attraverso la consapevolezza del contesto con cui l’organizzazione interagisce, un’adeguata strategia competitiva, la realizzazione di partnership, la gestione del rischio, la valutazione del contesto in cui opera l’organizzazione e della sua posizione competitiva, l’analisi delle esigenze ed aspettative delle parti interessate, la gestione della responsabilità sociale d’impresa, l’incremento del capitale intellettuale, la gestione di obiettivi ed indicatori coerenti con la strategia perseguita, l’esecuzione di autovalutazioni e benchmarking, la realizzazione di miglioramenti e innovazioni. È in questa prospettiva che si configura la mansione principale del responsabile gestione qualità: implementare i processi dell’azienda in modo che risultino idonei alla norma UNI ENI ISO 9001, garantendo il raggiungimento di obiettivi di efficacia e di efficienza organizzativa. In particolare, deve saper – dopo attenta pianificazione – coordinare il sistema di gestione in conformità alle finalità prestabilite dalla direzione. Accertarsi che le attività dell’impresa descritte nei documenti di sistema siano in linea con le norme di riferimento e le esigenze aziendali. Ideare soluzioni mirate al miglioramento della politica aziendale definita. Supervisionare nel tempo l’attuazione di quanto definito, accertandosi del rispetto del quality plan e il conseguimento degli obiettivi prestabiliti nell’arco temporale predisposto. | |
PRINCIPI DI BUSINESS PROCESS REENGINEERING: configurare il sistema di qualità aziendale | 40 |
Il corso in esame ha l’obiettivo di trasmettere competenze specifiche dell’analista dei processi in azienda, con lo scopo di ottimizzare i flussi delle comunicazioni e l’organizzazione delle attività, al fine di massimizzare l’efficacia e l’efficienza organizzativa. Il tessuto aziendale di Regione Lombardia è caratterizzato prevalentemente da imprese di micro e piccole dimensioni, che si scontrano con la necessità, sempre più impellente, di massimizzare la marginalità minimizzando i costi aziendali e riducendo gli sprechi derivanti da una cattiva organizzazione. L’avvento dell’informatica, negli ultimi 20 anni, ha costretto le imprese a ridisegnare i propri processi organizzativi, per adattarsi e sfruttare al meglio le tecnologie disponibili. A ciò si aggiunge il complicato scenario economico degli ultimi anni, caratterizzato da instabilità e complessità, che ha portato le aziende a considerare sempre più pressante la necessità di ottimizzare la propria organizzazione, anche modificando schemi applicati con successo negli anni precedenti.In questo scenario la certificazione di qualità è divenuta a ragione un vero e proprio fattore di successo per sostenere la crescita delle organizzazioni. La qualità è infatti una delle leve strategiche che trasforma la certificazione nell’elemento guida da seguire per percorrere la strada della competitività sul mercato, consentendo alle aziende di creare valore crescente per le parti interessate e ottenere quindi un successo durevole sul piano competitivo. I sistemi di gestione per la qualità si sono trasformati così da insieme di meri adempimenti burocratici all’occasione per effettuare un’analisi e un’ottimizzazione dei processi aziendali, coinvolgendo tutti i referenti interni ed esterni. | |
TECNICO DEL MONITORAGGIO E AUDIT AMBIENTALE | 80 |
Il corso in esame ha l’obiettivo di trasmettere competenze specifiche dell’auditor ambientale, che in azienda svolge un ruolo chiave, perché ha il compito di verificare la corretta attuazione dei protocolli aziendali in ambito di salvaguardia dell’ambiente.Le competenze che devono essere possedute da questo ruolo sono in gran parte trasversali e sono ben descritte nella norma ISO 19011, secondo cui gli auditor devono essere: – Rispettosi dei principi etici, ossia giusti, veritieri, onesti e riservati – Di mentalità aperta, ossia disposti a prendere in considerazione idee o punti di vista alternativi, oltre che diplomatici, ossia avere tatto nei rapporti con le persone – Dotati di spirito di osservazione e perspicaci – Perseveranti e concentrati nel raggiungere gli obiettivi – Risoluti Oltre alle competenze specifiche di tutti gli auditor, quelli ambientali devono avere competenze nel D.Lgs. 152/06 e della normativa comunitaria, regionale, provinciale e locale in ambito ambientale, con particolare riferimento a tutti gli obblighi imposti alle aziende. Verranno quindi presentati gli strumenti per l’analisi della norma vigente, con esempi pratici della documentazione da predisporre e presentare agli organi competenti. Oggi, nelle aziende, non sono previsti ruoli obbligatori con specifiche competenze in ambito ambientale, quindi le conoscenze in questo ambito sono ancora poco diffuse. Nell’ultimo periodo è sempre maggiore la sensibilità delle comunità, oltre che di tutti i referenti esterni, compresi i clienti, all’attenzione all’ambiente; per questa ragione è sempre maggiore l’interesse delle aziende a trovare soluzioni ecologiche e a pubblicizzare il proprio impegno, anche mediante l’ottenimento della certificazione ISO 14001 o di altre certificazioni ambientali (EMAS, ECO LABEL, etc). Non da ultimo, il legislatore sta organizzando sempre più controlli, tramite ARPA, aumentando da parte delle aziende la consapevolezza dell’importanza di migliorare le proprie competenze anche in ambito ambientale. Per tutte le ragioni precedenti sono sempre più necessarie figure che supportino la direzione e la proprietà nella verifica della conformità normativa, oltre che nella predisposizione di quanto necessario per garantire la conformità normativa. | |
TEORIA E PRATICA PER LA MESSA A PUNTO DEI SISTEMI DI COMANDO E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI | 32 |
L’azione formativa è volta a trasmettere conoscenze e abilità specialistiche relative alle tecniche di installazione, collaudo e manutenzione di macchine e impianti a coloro che lavorano nell’industria manufatturiera e hanno già conoscenze di base rispetto ai circuiti elettrici ed elettromeccanici e ai dispositivi elettrici ed elettrotecnici. Affronta e approfondisce le seguenti aree di attività: 1) Decodifica strutturale degli schemi di impianto; 2) Composizione dei sistemi elettrici ed elettronici; 3) Adattamento delle funzionalità elettriche/elettroniche di impianti; 4) Controllo dei sistemi impianti elettrici ed elettronici. Il bisogno formativo nasce dall’innovazione tecnologica che in tempi rapidissimi ha modificato, specie nell’industria manufatturiera l’assetto strutturale di macchine e impianti; attualmente quasi tutte le macchine prevedono componenti elettrici ed elettronici, per cui gli operai devono avere nozioni elettrotecniche per affrontare in autonomia alcune situazioni che si possono verificare durante il loro utilizzo. Nella nostra società tecnologica e globalizzata il vero vantaggio competitivo di ogni impresa è il capitale umano: ciò che le persone sanno, ciò che le persone sanno fare e come lo sanno fare. È in questo contesto che si inserisce il corso in esame attraverso il quale i partecipanti saranno formati rispetto alle procedure per il controllo degli impianti alimentati dalla corrente elettrica per la risoluzione di anomalie di funzionamento e piccoli guasti, che non prevedano svolgimento di lavoro sotto tensione. L’obiettivo è quello di rendere i discenti in grado di eseguire in autonomia operazioni di manutenzione elettrica ed elettronica che dovessero rendersi necessarie per assicurare il corretto funzionamento dei macchinari/impianti che utilizzano ogni giorno, consentendo quindi il normale svolgimento delle attività di produzione. Essi sapranno riconoscere caratteristiche di funzionamento dei componenti e degli apparati dei sistemi e valutarne la corretta impiegabilità, interpretare le specifiche tecniche di funzionalità dei quadri elettrici e del ciclo di lavorazione della macchina, adottare tecniche non complesse di intervento e/o sostituzione su apparecchiature elettrico-elettroniche, anche equivalenti, in dotazione nell’impianto rispettando e ripristinando gli standard di sicurezza previsti nell’impianto stesso.Dal punto di vista prettamente pratico, il corso soddisfa il bisogno formativo delle imprese di competenze interne per:
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COORDINARE TEAM DI LAVORO APPLICANDO STRUMENTI E METODOLOGIE DELLO SMART WORKING (LAVORO AGILE) | 30 |
Il percorso formativo trasmette competenza specifica rispetto alle modalità di progettazione, adozione e coordinamento di un piano di SmartWorking nel rispetto della legge e nell’interesse degli obiettivi aziendali.La Legge 81/2017 propone una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro, che sostiene il lavoratore nella conciliazione dei tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorisce la crescita della sua produttività: il lavoro agile o Smart Working.Nonostante la sua portata innovativa l’Italia è il paese europeo in cui è più bassa la diffusione del lavoro agile (dati 2019 Osservatorio Smart Working), ma da quando il Coronavirus ha varcato i confini del nostro Paese è divenuto in Lombardia la misura adottata da molte imprese per cercare di ridurre al minimo le possibilità di contagio con responsabilità sociale pur portando avanti le proprie attività, contenendo gli enormi danni economici che questa emergenza rischia di causare.La difficoltà dell’attuazione dello Smart Working sta nel fatto che esso implica la revisione dei processi di lavoro, formazione, investimento in tecnologia e una nuova collaborazione sinergica fra il datore di lavoro/management e i dipendenti. Inoltre dai dati dell’Osservatorio di Smart Working emerge che i problemi più frequenti incontrati dal management rispetto all’applicazione di un Piano di Lavoro Agile sono legati alla gestione delle urgenze, all’utilizzo della tecnologia e alla pianificazione delle attività.In questo contesto, la formazione dei datori di lavoro e del management è strategica e diviene lo strumento al servizio del cambiamento, anche perchè i comportamenti e gli stili di leadership, legati sia alla cultura dei lavoratori e al loro modo di vivere il lavoro, sia all’approccio da parte dei capi all’esercizio dell’autorità e del controllo, assumono un’importanza fondamentale per facilitare il cambiamento. Il management ha la responsabilità di dare concretezza ai principi organizzativi dello Smart Working dovendo definire le regole e le linee guida relative alla flessibilità di orario e di luogo di lavoro, alla possibilità di scegliere e personalizzare i propri strumenti di lavoro; alle tecnologie idonee ad abilitare e supportare nuovi modi di lavorare, facilitare la comunicazione, la collaborazione e la creazione di network di relazioni professionali tra colleghi e figure esterne. Partecipando inoltre al layout fisico degli spazi di lavoro, che ha un impatto significativo sulle modalità di lavoro delle persone e può condizionarne l’efficienza, l’efficacia e il benessere nel contesto lavorativo. Tutto quanto garantendo al contempo la sicurezza dei lavoratori, la tutela infortunistica per le quali il D.Lgs. 81/08 offre la cornice di riferimento, e il rispetto della norme relative al trattamento dei dati personali. |